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08 settembre 2009

Arrivato

Arrivato a Dubai,
la prima impressione, quella che si riceve dall'aereo ancora prima di atterrare non può che essere quella di un paese particolare. Intorno alla città non c'è nulla. Deserto. E' come se qualcuno, atterrando a Linate, si trovasse con una città intorno (bada bene l'aeroporto di Dubai è più grande di quanto le più sfrenate fantasie formigoniane vorrebbero Malpensa); ma, per continuare il parallelo Milano-Dubai, è come sei i vari Cologno Monzese, Carugate, Segrate etc. non esistessero.
Solo sabbia. Tipo un'infinita spiaggia di Jesolo.

Appena usciti dall'aeroporto, dentro il quale si è preservati dall'aria condizionata, ci si accorge che non è la sabbia che non c'entra col posto. Sono i palazzi ad essere fuori luogo!
Il caldo è come quello padano di agosto 2003, solo che è potenziato. Come ulteriore tortura sono stati installati dei ventilatori che gettano acqua sulle pale (come in Duomo) appena fuori dall'aeroporto. Questa tecnica dona al caldo quella percentuale di umido per portarlo a raggiungere il 100% in un misto di caldo desertico e umidità tropicale. L'ultimo passo sarebbe inserire delle zanzare tigre per rendere l'impatto fatale.

Dall'arrivo sub tropicale si passa, nel giro di pochi minuti, se non c'è coda per i taxi, ad un clima nordico. La temperatura all'interno del taxi infatti fa si che si appannino i finestrini...fuori! Tipo Di Caprio e la Winslet in Titanic, ma al contrario.
Il taxista indiano, visto che vede il passeggero accaldato e grondante di sudore, pensa bene che il “soffio della morte” proveniente dai bocchettoni dell'aria condizionata può tonificare. Quindi lo mette a tutta manetta causando, nella migliore delle ipotesi, un blocco alla cervicale. Nella peggiore collasso dell'apparato digestivo che, combinato col pessimo cibo dell'aereo, causa un'immediata urgenza di evacuazione.

Le fitte causate dall'immediata “eccedenza di liquidità” portano picchi di dolore e ulteriore sudorazione, che convince l'autista del taxi a intensificare, se possibile, il flusso di aria gelata creando un circolo vizioso capace di stendere un cavallo.
Una volta passata la prova taxi, chi ce la fa, raggiunge la casa in volata.
Nel mio caso un monolocale carino zona al-Mankhool street angolo Kuwait road..
per quelli che bazzicano l'area o google map.
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A presto per i prossimi aggiornamenti.
PS: lasciate commenti

5 commenti:

  1. Innanzitutto ben arrivato!

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  2. io vorrei dei paragoni con la la nostra "patria amada", altro che Milano e hinterland!! c'è un equivalente del Luso?? Per piacere dimmelo...
    Te lo dicevamo che dovevi stare qui, "a contare i fantameticais, tifando Vucinic":-) forza Davide

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  3. Ma vai in giro in taxi? Con un indiano? Ma sei un barbone, ma daaaai, adesso che la tua donna è milionaria, pagatevi un autista!
    E non ti dimenticare del tuo amico d'infanzia...

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  4. tesoro, ma allora non ti sei messo la maglia della salute!!! mi ero tanto raccomandata!!!! anni e anni spesi a preservarti in salute e tu ti sciupi nella tratta milano dubai....

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  5. Ciao sono capitata per caso nel tuo blog e sono curiosa di capire come mai sei a dubai...

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