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12 gennaio 2011

La FIAT e le dune

Mentre in Italia si discute con vari punti di vista sull'"accordo" FIAT per Pomigliano e Mirafiori continua a tornarmi in mente quanto capitato qui negli emirati, poche settimane fa.

C'è stata di recente una grossa protesta dei tassisti di Sharja, che è un emirato adiacente a Dubai. I tassisti hanno scioperato e protestato, cosa senza precedenti nella zona, perché le compagnie che gestiscono i taxi hanno deciso di cambiare il contratto coi lavoratori. Il nuovo "accordo" prevede un aumento della quota trattenuta dalla società (aumento di circa il 20%). Inoltre la tariffa minima è passata da 3 a 10 Dh (da 0.6 € a 2.10 €), il che, a detta dei taxisti, riduce l'utenza e quindi i loro introiti.
Le società di taxi sollevano problemi legati agli aumenti di costi legati all'aumento della benziana.

Quello che mi ha colpito sono state le parole del ministro dei trasporti, che, dopo aver ascoltato le parti, ha dato ragione alle società di tassisti e ha commentato "those [cab drivers] who do not want to accept the decision can resign and leave." Che più o meno suona come:"[i tassisti] che non accettano la decisione possono licenziarsi e andare via [nei loro paesi d'origine]".

La posizione di MArchionne riassunta dal FT è "If they rejected his offer, he would pull Fiat out of Italy".Traducibile in "o la mia minestra o si salta dalla finestra".

La globalizzazione non è solo la mozzarella a Tokio e il Sushi a Milano...

1 commento:

  1. la globalizzazione va bene quando importiamo o esportiamo cose... ma se cominciamo a copiare lo stile di vita cinese non mi sembra il massimo della civiltà... stipare gli operai per 20 ore in uno sgabuzzino e per farli lavorare non è il massimo... certo a mirafiori non è così, ma chi ci dic che non si arrivi? è anche vero che la fiat campa poco... le do al massimo 5 anni e poi la svendono a pezzi!

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