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02 dicembre 2009

La "nuova" strategia di Obama

Ispirato da mio fratello, nonostante sia figlio unico, mi metto a fare previsioni su quello che il grosso della stampa in inglese (BBC, CNN, Al Jazeera), e quindi una buona parte dell'informazione mondiale, sta discutendo.
La nuova strategia in Afghanistan.




Cosa ci dirà il nostro premio nobel per la pace per giustificare l'invio di altri 30.000 (http://news.bbc.co.uk/2/hi/americas/8387065.stm) soldati in Afghanistan oltre ai 68.000 che ci sono già?

Per ora sappiamo solo che alcune stime (fonte: Al Jazeera) prevedono un costo di circa 1 milione all'anno per soldato. I conti sono presto fatti. Parliamo di un investimento di circa 90 MILIARDI di dollari (e meno male che ultimamente il dollaro è svalutato!).

Scrivo la sera fra martedì e mercoledì, mentre la BBC si chiede cosa verrà svelato domani dalla Casa Bianca.

Provo a buttarla li, magari ci azzecco.
Un'ultima premessa. Io non mi ritengo affatto un fenomeno in strategie né tanto-meno un esperto di Afghanistan.

La strategia sarà la seguente:
nonostante il nobel per la pace, si spenderanno altri svariati milioni di dollari in un impegno militare immediato. E questo è oramai dato per assodato.
La mia spiegazione:

Questo porta uno stimolo alla domanda interna e in generale una spinta economica in una voce di spesa governativa altrimenti poco giustificabile (le spese militari) dato il ritiro dall'Iraq, che nella mente di tutti è stata una guerra ingiusta e voluta da Bush e supportata da Blair (oltre che altri attori minori quali il nostro caro “consumatore finale” di escort pre-pagate) mentendo all'opinione pubblica tramite la falsificazione delle informazioni dell'intelligence.
Serve quindi una giustificazione diversa per tale tipo di spesa. Appunto l'Afghanistan.

Si parlerà di “comunità internazionale” a supporto di questa azione. La comunità internazionale NON è la NATO! La NATO rappresenta una piccola porzione della popolazione mondiale. La Cina, la Russia, l'India, non sono coinvolte, né, per quanto ne so, apertamente a favore dell'azione militare.

Predico inoltre che l'azione sarà breve. Obama, e chiunque abbia una vaga idea della storia, della cultura e della geografia Afghana sa che sparando non se ne tirano fuori le gambe. La promessa dell'impegno sarà a breve-medio termine. Io ci provo 3-4 anni? Giusto per tenersi in tempo di rielezioni una bella carta da giocare.

Predico anche che della strategia, dopo mesi e mesi di confronti, riflessioni, e decisioni a porte chiuse, si saprà poco. O meglio. Si sarà vaghi. Si parlerà di cambiamento radicale. Di ricostruzione. Di opere umanitarie e di sviluppo. Di un atteggiamento diverso. Di coinvolgimento del governo locale. Questo è quello che la gente vuole sentire, e questo è quello che sarà detto.

Che io sappia però lo sviluppo lo si sostiene per altre vie, non quelle militari. Basterà pensare a quanto sarà stanziato per i militari e quanto per USAID (l'agenzia di cooperazione degli Stati Uniti).

Riassumendo, secondo me, domani si sentirà parlare di cambio di strategia, di maggior numero di militari in un framework (non mi veniva in italiano) temporale di circa 4 anni. Il tutto condito dal sostegno della comunità interazionale. Che consisterà in UK, un po' Italia (ma poco, visto le nostre capacità militari), Francia, Germania e Olanda. Insomma di ONU (consiglio di sicurezza, non agenzie) non se ne sentirà parlare.

Ci avrò preso???

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